Nel corso degli ultimi anni, il tema del risarcimento del danno da perdita del rapporto parentale ha assunto un’importanza sempre crescente all’interno del panorama giuridico italiano.
Con la pubblicazione delle Tabelle 2025 presso il Tribunale di Roma, si compie un ulteriore passo verso l’armonizzazione dei criteri valutativi e la tutela effettiva dei diritti dei familiari superstiti, attraverso uno strumento che, pur rimanendo orientativo, rappresenta una guida concreta e autorevole per giudici, avvocati e compagnie assicurative.
L’elaborazione delle nuove tabelle nasce dalla volontà di aggiornare i parametri risarcitori alla luce delle più recenti pronunce giurisprudenziali, dell’evoluzione sociale delle relazioni familiari e delle indicazioni provenienti dalla dottrina. Il lavoro, svolto da un gruppo interdisciplinare di magistrati, esperti giuridici, medici legali e sociologi, si è posto l’obiettivo di rendere il risarcimento quanto più equo e aderente alla realtà concreta delle relazioni affettive. Le tabelle del 2025 mantengono l’impostazione a punti variabili in base a una pluralità di criteri, tra cui l’età della vittima e del danneggiato, l’intensità del legame, la convivenza, la stabilità della relazione e le condizioni personali di ciascun soggetto coinvolto.
Una delle novità più rilevanti dell’edizione 2025 è rappresentata dal maggiore riconoscimento attribuito ai legami parentali collaterali, in particolare zii e cugini, la cui centralità in alcune dinamiche familiari è sempre più evidente. In determinate realtà, soprattutto in contesti dove la famiglia allargata assume un ruolo sostitutivo o complementare a quello genitoriale, il legame affettivo tra uno zio e un nipote, o tra cugini cresciuti come fratelli, può avere una rilevanza sostanziale. Le nuove tabelle tengono conto di questi casi, prevedendo la possibilità – se debitamente provata la consistenza e intensità del vincolo – di riconoscere un danno risarcibile anche in assenza di un rapporto strettamente “nucleare”. Questa apertura segna un cambiamento culturale prima ancora che giuridico, riconoscendo la pluralità dei modelli familiari oggi esistenti.
Dal punto di vista tecnico, le tabelle sono accompagnate da un’ampia parte motivazionale e da un apparato di note metodologiche che aiutano a interpretare correttamente i criteri di quantificazione. L’obiettivo è fornire uno strumento il più possibile trasparente, replicabile e coerente con l’obbligo del giudice di motivare adeguatamente la liquidazione del danno non patrimoniale, specie in presenza di situazioni complesse o non standardizzabili.
La pubblicazione presso il Tribunale di Roma delle tabelle 2025 rappresenta dunque non solo un aggiornamento tecnico, ma anche un’affermazione del ruolo della giurisprudenza nel promuovere giustizia sostanziale, riconoscendo il dolore della perdita come fatto umano, prima ancora che giuridico.
In un sistema che mira alla tutela piena della persona, anche la perdita di un legame affettivo profondo merita ascolto, attenzione e, nei limiti del possibile, adeguato ristoro.